L'edificio sul lungotevere Flaminio
Sembra incredibile quanto successo a Roma ad un edificio sul lungotevere Flaminio.
Incredibile, ma purtroppo è realtà, un episodio da ricordare e da cui dobbiamo imparare a trarne i giusti insegnamenti al fine di evitare che altri disastri del genere possano capitare.
Giuseppe Rigo è un ingegnere petrolifero, ha acquistato l’immobile al quinto piano dell’edificio un anno fa. E' disperato e non riesce ancora a credere, che non ha più il suo appartamento. Un milione e centomila euro buttati al vento, almeno finché non si stabiliranno cause e responsabilità.
Ad oggi le ipotesi più accreditate sono dovute alla concomitanza di due eventi:
- Lavori di manutenzione all'immobile che prevedevano l'abbattimento di pareti interne per la realizzazione di un open space nella zona pranzo e salone al quinto piano;
- Vasi enormi, colmi di piante ma anche cemento e materiale di risulta che sovraccaricavano il solaio tra il quinto ed il sesto piano;
L'amministratore dello stabile Vincenzo Marcialis ha dichiarato, che c'erano stati problemi con l'inquilino del sesto piano, infatti, facendo seguito all'esposto avanzato dall'arch. Massimo Goffredo, che vive al civico accanto, in merito al pericoloso sovraccarico del solaio che pare si fosse assestato sui tramezzi del piano sottostante, l’amministratore aveva presentato regolare diffida a cui era seguita un'ordinanza dei vigili del fuoco che intimava al condominio, di eseguire una perizia statica in merito.
Della manutenzione all'appartamento e dei vasi se ne sarebbe dovuto parlare il 3 febbraio, in assemblea di condominio. Che non si terrà più.
Valutando le dichiarazioni riportate sull'articolo di Rory Cappelli (Repubblica del 23.01.2016) è da capire la tipologia strutturale dell'edificio ovvero se le pareti interne avessero anche una funzione strutturale. Su quelle pareti infatti gravava un carico atipico che si era assestato su quei tramezzi.
Questo caso di cronaca deve farci comprendere, le difficoltà e le competenze che deve avere un amministratore di condomino oggi, per poter gestire queste situazione complesse, dove non ci si rende conto della gravità fin quando non avvengono.
Gli edifici hanno bisogno di manutenzione e restauro al fine di preservarne la statica ed i condomini devono prestare la dovuto cura non pensando che pilastri ammalorati o solette con ferri di armatura scoperti siano solo di nocumento al decoro dell'edificio.
Occorre prestare la dovuta attenzione sia alle condizioni strutturali del edificio che ai carichi anomali a cui lo sottoponiamo come vasi o serbatoi di accumulo su balconi e terrazzi.
Sia i lavori relativi agli impianti che alla manutenzione ed al restauro dell'edificio devono essere affidati e gestiti da professionisti con competenze professionali di settore.
Ing. Ottavio Masturzo